Anelli (FNOMCEO): “Il medico sull’ambulanza allunga la vita, chiediamo rispetto per noi e per gli assistiti”

“File da cancellare”: questo sarebbero, per alcuni responsabili della sanità calabrese, i medici sulle ambulanze. Parole pesanti, che sarebbero state pronunciate da un relatore nell’ambito del Simposio nazionale Vibo Emergency Medicine dedicato al “Futuro dell’emergenza-urgenza fra crisi e riorganizzazione”, scatenando le reazioni dei medici, che oggi pubblicano nelle chat di gruppo, le loro foto accompagnate dall’infelice definizione.
“Nessuno – commenta il presidente della FNOMCEO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli - ci aveva mai chiamati in questo modo. Una frase gravissima, che sottende a un pensiero ancora più grave: che la professionalità dei medici sia solo un costo da tagliare e non un determinante della salute e della vita stessa dei pazienti”.
Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, alcuni relatori avrebbero sottolineato come non ci sia bisogno che la rete tempo-dipendente sia gestita da un medico sull’ambulanza, ma dal solo infermiere collegato con il medico in centrale.
“La posizione della FNOMCEO – continua Anelli – è chiara: sul mezzo di soccorso avanzato devono essere presenti sia il medico che l’infermiere. È questa, infatti, la configurazione che, secondo la letteratura scientifica, permette di fornire al paziente l’assistenza migliore nel minor tempo possibile. E, quando in gioco c’è la vita del paziente, ogni secondo è determinante, tanto che, storicamente, parliamo di “golden hour”: quel periodo di tempo, che va da pochi minuti a circa un’ora dopo un trauma, in cui il pronto intervento del medico sul paziente può risultare fondamentale”.
“Dunque, in ogni caso contestiamo nel merito – conclude Anelli - le posizioni assunte dai dirigenti nel corso del simposio. Se poi la frase è stata, come riportano i colleghi, effettivamente pronunciata, non possiamo che rammaricarcene anche per la forma. Una forma che rivela la sostanza: una mancanza di rispetto per i colleghi che, tra mille difficoltà organizzative, tutti i giorni e tutte le notti si adoperano per fornire ai cittadini l’assistenza sulle ambulanze. Chiediamo dunque rispetto, per noi medici e per gli assistiti, che hanno diritto ad avere i professionisti necessari accanto a loro, nel momento in cui ne hanno più bisogno”.